Ho approfondito le mie conoscenze pittoriche presso lo studio dell' artista cremonese Guglielmo Aschieri Emilio. Un artista che ha rivoluzionato il concetto di "natura morta", autore di enormi lamiere dipinte, dove frutta e verdura divengono vivi soggetti pulsanti, ritratti monumentali che non stimolano esclusivamente il palato, ma tutti i cinque sensi, esprimendo inaspettate sensazioni erotiche e sensuali.

A Bologna ho avuto la fortuna di conoscere alcuni tra i protagonisti che, negli anni ottanta, contribuirono a far emergere il capoluogo emiliano quale centro propulsore d' arte contemporanea. Due maestri della "nuova figurazione", ovvero quella sintesi tra la "tesi esplosiva" di matrice duchampiana: la protensione verso il futuro di un'arte smaterializzata, puramente concettuale, e la "antitesi implosiva" di dechirichiana memoria: il ritorno al museo, alle tematiche della pittura tradizionale. Tale stagione "mediana" vede la rinascita di un' arte dai solidi contenuti concettuali ma, questa volta, veicolati da una appagante struttura pittorica dai colori sfavillanti. Si tratta di Bruno Benuzzi, esponente di spicco dei "Nuovi Nuovi", il gruppo promosso da Renato Barilli e Luigi Mastrangelo, tra i
pionieri del "Medialismo", il movimento teorizzato da Gabriele Perretta.

La frequentazione dei loro atelier e le lunghe conversazioni artistiche, soprattutto con Luigi, il mio amico genio, (credo che James Cameron abbia visto i suoi quadri prima di scrivere Avatar), mi hanno introdotto alla possibilità di "giocare" con il mezzo artistico, di "sognare" nuovi "orizzonti", nuove possibilità espressive: Essere all' avanguardia, specchio del nuovo millennio, pur rimanendo
fedeli alla grande tradizione della Pittura.

Grazie al Prof. Giovanni Peternolli, docente di Storia dell' Arte dell' Estremo Oriente presso l' Università di Bologna, ho avuto la possibilità di accostarmi all'affascinante mondo della pratica artistica cinese classica: mille secoli densi di storia e cultura, attraverso i quali la pratica pittorica concretizza, passo dopo passo, il tanto desiderato sogno di raggiungere una completa armonizzazione con la Natura, con le meraviglie del creato. Una meta che per secoli è andata stimolando le anime degli artisti, tutti desiderosi di condividere la propria arte, la propria vita con l' Energia che anima il mondo. L' approccio con l' arte cinese mi ha spinto a ricercare nella pratica pittorica non solo la perfetta riproduzione materiale della porzione di mondo che voglio rappresentare, l' aspettativa di un manufatto eccellente, la soddisfazione dell' opera finita, ma anche l' irrinunciabile aspetto spirituale del "durante", l' appagante godimento dell'azione pittorica attraverso la quale mettere il proprio intimo in relazione con il mondo circostante.

Gianluca Mangano (2019)